La Collezione Ramo, Disegno italiano del XX e XXI secolo, presenta, da sabato 23 novembre a domenica 1° dicembre 2024, la quarta edizione della Milano Drawing Week, appuntamento annuale realizzato in collaborazione e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano. Il progetto prende forma in una costellazione di mostre diffuse sul territorio milanese, che presenta l’opera di artisti storicizzati, attivi sulla scena attuale o emergenti, con l’obiettivo di valorizzare la produzione su carta e promuovere la sua conoscenza presso un pubblico sempre più ampio.
La formula del progetto prevede che la Collezione Ramo si apra alla città, mettendo a disposizione di istituzioni culturali e gallerie una selezione di opere su carta di artisti italiani del XX secolo. Artisti di origini e generazioni diverse, attivi nell’ambito del disegno, sono invitati a scegliere un lavoro da questo nucleo proveniente dalla Collezione Ramo, da porre in dialogo con la propria ricerca all’interno di uno dei 13 spazi coinvolti.
L’obiettivo è quello di far dialogare il grande patrimonio storico artistico custodito dalla Collezione Ramo con le istanze che nutrono le ricerche attuali, offrendo al pubblico anche l’occasione per approfondire un mezzo poco visibile che accomuna i creativi di ogni disciplina, capace di parlare con immediatezza a tutto il pubblico.
La Casa degli Artisti accoglie la mostra Carta Rampante e Attrezzo Disegnante di Manuel Scano Larrazàbal: una grande installazione che comprende un gigantesco disegno rotante e una macchina che disegna in tempo reale con pennarelli sospesi, prodotta e curata da Collezione Ramo e realizzata interamente con prodotti CANSON e LYRA.
Inoltre i prodotti CANSON saranno nuovamente protagonisti domenica 24 novembre, sabato 30 novembre e domenica 1° dicembre alle 16.00, nel laboratorio di movimento dal titolo Celebrazione della casualità, insieme all’artista protagonista dell’esposizione, Manuel Scano Larrazàbal che invita i partecipanti a immergersi totalmente nell’azione, disimparando il bel disegnare a favore del segno che genera il corpo in movimento come un atto liberatorio.